FIETS EN KERK
Eccomi qua. Sotto invariabili pressioni amicali mi accingo anche io a stilare un resoconto virtuale e virtualizzante della mia escurione sotto il livello del mare. Sappiate tutti che lo faccio solo perchè non ho un tubo da fare oggi. Ma... e dico "MA" domani sarà tutto molto diverso. Un tale, mi ha detto che "il blog", che va molto di moda di questi tempi, serve a trasmettere il senso dell'esotismo legato al viaggio. Bene. Da bravo decostruzionista "postmoderno del cazzo" quale sono vi dirò che io non sono in viaggio pinnind'. Sono molto più stanziale di quanto vorrei. Non ancora faccio in tempo nemmeno a vedere Utrecht...
Io principalmente studio. Il che non credo sia particolarmente eccitante per nessuno... salvo forse nonneschi filosòfili. Studio molto, vedo cose, faccio cose, conosco gente. Ma veramente. Nulla di straordinario o unico. Feste che si somigliano in ogni parte del mondo ed in qualunque residence di studenti. In compenso, avendo iniziato tardi a scrivere centellinerò tutte le cose interessanti che mi sono successe fin'ora. Pochissime a dire il vero. Ma le gonfierò e le farò sembrare estremamente accattivanti. A volte persino divertenti. Mi rendo conto di essere un po' ambizioso, lo so. Ma senza ambizione la vita farebbe pena.
Quindi. Oggi non vi annoierò con il racconto retrodatato della mia partenza da Roma e del mio arrivo ad Amsterdam, o, come dicon tutti, A'dam. Quello mi sembra abbastanza comune. Ho scelto come argomento del giorno di descrivere, piuttosto fenomenologicamente, la percezione ciclistica di a'dam. Sono infatti circa tre settimane che circolo regolarmente con la mia "antilope" blu, 6 rapoprti per 2 ghiere principali e freni manuali... il fatto che questa bici abbia freni manuali è assai confortante per me, perchè, come molti di voi sapranno, in olanda le biciclette frenano a pedali. Io, quindi, non ho dovuto imparare nuovamente a frenare... cosa che quando ero piccolo, durante le mie prime esperienze sulle dueruote, mi procurò non pochi problemi ed escoriazioni. Inoltre devo dire che la mia stilosissima bici, che è un ibrido, una via di mezzo fra un citybike ed una runnin'bike, è molto invidiata dai miei amici e conoscenti (quanto prima vi mostrerò una foto della suddetta). Ora... l'invidia degli altri può essere gratificante, bisogna ammeterlo, ma non sempre ispira sicurezza, così, come tutti gli olandesi previdenti, mi sono munito anch'io di doppia catena. Con quello che ho pagato il mezzo non vorrei farmelo sgraffignare... già perchè le bici, o fiets, in Netherlands costano una presa. Ma veramente un sacco di più di quanto possiate pensare. La mia bicicletta è un usato, garantito 3 mesi e con le ruote nuove, certo, ma comunque pagato 120€. Ed è stata un'OTTIMA occasione. Le bici, o fiets, nuove costano, in media, sui 400/450€. Già... c'è un grosso mercato ed un grosso merkato. Perchè, come pure a Bologna, le bici vengono rubate a iosa. Normale. Allora, voi mi direte: "Ma vedi che sei coglione?! Perchè non te la sei comprata per strada? Spendevi 10€ e vaffanculo."
Sì. E' vero.
Comunque sono un coglione contento, perchè andare in bici per a'dam è davvero straordinario. Non credo esista un mezzo di locomozione più adatto alla sconcertante piattezza di questa città. Potrei girare per i gracht e le straat per ore e ore senza stancarmi mai, senza fermarmi mai. E con "fermarmi" intendo semafori e stop e pedoni e automobilisti irascibili (dovuta la parentesi: mai sentito un clacson, neppure dopo 10 minuti di attesa in coda per un camion fermo con le quattro frecce per scarico merci nel centro esatto di una strada a senso unico). Tutti ti amano e tutti ti fanno passare, ed è davvero questa la sensazione che si prova andando in bici qui. Un bel salto da bologna, o come dovrebbero dire tutti bo'na. Il massimo, per ora, è stato pedalare fino a Vondel Park e da lì giù fino all'Amstel e lungo l'Amstel... tutto in mezzo a canali e parchi infiniti, solo su piste ciclabili larghe come autostrade. Il prossimo finesettimana spero di andare ad Utrecht in bici... se riesco a pianificare la cosa con un paio di compagni di corso (una delle duch girls vive là). Sennò andrò a nord, alle dighe. Tempo permettendo ovviamente. La bicicletta è un fottutissimo must olandese e, ve lo dico subito, vi dirò che non siete mai stati ad A'dam finchè non l'avrete girata in fiets. Fate come vi pare... affittatela, compratela, fatevela prestare (se mi venite a trovare è probabile), o rubatela, ma solo passeggiando in bici ci si rende conto di quanto questa città non è una metropoli in senso biblico, ma una metropoli in senso bicico... diventa grande la metà e due volte più tua, più accessibile, per dirla un po' più formalmente.
Qui dove sono, a Prinsengracht 227c, Jordaan, si sentono le campane della WesterKerk che suonano le 21. Le sentiva anche Anna Franke, nel blocco a fianco al mio, 60 anni fa... ma la chiesa non la poteva vedere... è stupenda, anche di notte.
Vado a preparare la sbobba... domani ho lezione e devo svegliarmi presto.
Io principalmente studio. Il che non credo sia particolarmente eccitante per nessuno... salvo forse nonneschi filosòfili. Studio molto, vedo cose, faccio cose, conosco gente. Ma veramente. Nulla di straordinario o unico. Feste che si somigliano in ogni parte del mondo ed in qualunque residence di studenti. In compenso, avendo iniziato tardi a scrivere centellinerò tutte le cose interessanti che mi sono successe fin'ora. Pochissime a dire il vero. Ma le gonfierò e le farò sembrare estremamente accattivanti. A volte persino divertenti. Mi rendo conto di essere un po' ambizioso, lo so. Ma senza ambizione la vita farebbe pena.
Quindi. Oggi non vi annoierò con il racconto retrodatato della mia partenza da Roma e del mio arrivo ad Amsterdam, o, come dicon tutti, A'dam. Quello mi sembra abbastanza comune. Ho scelto come argomento del giorno di descrivere, piuttosto fenomenologicamente, la percezione ciclistica di a'dam. Sono infatti circa tre settimane che circolo regolarmente con la mia "antilope" blu, 6 rapoprti per 2 ghiere principali e freni manuali... il fatto che questa bici abbia freni manuali è assai confortante per me, perchè, come molti di voi sapranno, in olanda le biciclette frenano a pedali. Io, quindi, non ho dovuto imparare nuovamente a frenare... cosa che quando ero piccolo, durante le mie prime esperienze sulle dueruote, mi procurò non pochi problemi ed escoriazioni. Inoltre devo dire che la mia stilosissima bici, che è un ibrido, una via di mezzo fra un citybike ed una runnin'bike, è molto invidiata dai miei amici e conoscenti (quanto prima vi mostrerò una foto della suddetta). Ora... l'invidia degli altri può essere gratificante, bisogna ammeterlo, ma non sempre ispira sicurezza, così, come tutti gli olandesi previdenti, mi sono munito anch'io di doppia catena. Con quello che ho pagato il mezzo non vorrei farmelo sgraffignare... già perchè le bici, o fiets, in Netherlands costano una presa. Ma veramente un sacco di più di quanto possiate pensare. La mia bicicletta è un usato, garantito 3 mesi e con le ruote nuove, certo, ma comunque pagato 120€. Ed è stata un'OTTIMA occasione. Le bici, o fiets, nuove costano, in media, sui 400/450€. Già... c'è un grosso mercato ed un grosso merkato. Perchè, come pure a Bologna, le bici vengono rubate a iosa. Normale. Allora, voi mi direte: "Ma vedi che sei coglione?! Perchè non te la sei comprata per strada? Spendevi 10€ e vaffanculo."
Sì. E' vero.
Comunque sono un coglione contento, perchè andare in bici per a'dam è davvero straordinario. Non credo esista un mezzo di locomozione più adatto alla sconcertante piattezza di questa città. Potrei girare per i gracht e le straat per ore e ore senza stancarmi mai, senza fermarmi mai. E con "fermarmi" intendo semafori e stop e pedoni e automobilisti irascibili (dovuta la parentesi: mai sentito un clacson, neppure dopo 10 minuti di attesa in coda per un camion fermo con le quattro frecce per scarico merci nel centro esatto di una strada a senso unico). Tutti ti amano e tutti ti fanno passare, ed è davvero questa la sensazione che si prova andando in bici qui. Un bel salto da bologna, o come dovrebbero dire tutti bo'na. Il massimo, per ora, è stato pedalare fino a Vondel Park e da lì giù fino all'Amstel e lungo l'Amstel... tutto in mezzo a canali e parchi infiniti, solo su piste ciclabili larghe come autostrade. Il prossimo finesettimana spero di andare ad Utrecht in bici... se riesco a pianificare la cosa con un paio di compagni di corso (una delle duch girls vive là). Sennò andrò a nord, alle dighe. Tempo permettendo ovviamente. La bicicletta è un fottutissimo must olandese e, ve lo dico subito, vi dirò che non siete mai stati ad A'dam finchè non l'avrete girata in fiets. Fate come vi pare... affittatela, compratela, fatevela prestare (se mi venite a trovare è probabile), o rubatela, ma solo passeggiando in bici ci si rende conto di quanto questa città non è una metropoli in senso biblico, ma una metropoli in senso bicico... diventa grande la metà e due volte più tua, più accessibile, per dirla un po' più formalmente.
Qui dove sono, a Prinsengracht 227c, Jordaan, si sentono le campane della WesterKerk che suonano le 21. Le sentiva anche Anna Franke, nel blocco a fianco al mio, 60 anni fa... ma la chiesa non la poteva vedere... è stupenda, anche di notte.
Vado a preparare la sbobba... domani ho lezione e devo svegliarmi presto.
3 Comments:
At 7:36 AM, Anonimo said…
Caro amico postmoderno (del cazzo)
la tua stanzialità e la tua quotidianità sono il cuore della narrazione che a noi porconi piace leggere. Ciò che a te apparirà (o appare già) scontato e persino banale può diventare un ottimo spunto se preso dal verso giusto. E permettimi di dissentire: tu in viaggio ci sei e come! I viaggi hanno durate diverse, non comportano sempre un movimento costante o un ritorno nel breve termine. Il tuo è un viaggio, lungo, ma un viaggio comunque. Se non altro lo dimostrerà il ritorno, il fatto che "attraverso mille peripezie ne combini delle belle pur di tornare dalla tua amata".
Quindi buon viaggio caro Tontolini.
At 1:04 PM, Anonimo said…
Pellaa notizzia, originaal collennelentroon froom A'dam. Wie warten zi zi.
Baci random
Mr Brillìo
At 4:49 PM, Anonimo said…
Tontolini! Noi tontoloni apprezziamo il fatto che elogi le biciclette, ma non ti permettere mai di congegnare assurdi equilibri fra là e quà (bo'na), perchè bologna 'n c'ha il meteriale audiovisivo adatto per poter fare viaggi cerebrali così rilassati.
E a proposito di viaggi: Stasera, massimo domani, ci saranno sul situzzo www.tommydrum.org/gallery gran parte delle foto del backstage dell'ultima creazione audiovisiva del signor Semola (alias AlessandroBianco), intitolatasi "Silenzio Assenso". Dacci un'occhiata, scoprirai che c'è molto più che una semplice pizzeria dietro ogni cervello.
Ti bacio con affetto, il tuo figlioccio
TommyDrum
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