tontolini va in olanda

Di come l'eroe della commedia italiana del cinema muto finisce per caso tra i canali e le piattezze dei Paesi Bassi e fra mille peripezie ne combina delle belle pur di tornare dalla sua amata, nella bella Italia dell'arte.

martedì, ottobre 10, 2006

POFFER BOCCA. Una settimana vola via molto rapidamente. Soprattutto se non hai tempo per tirare un respiro. Qui è finito uno dei miei corsi oggi. Uno dei miei mitici corsi sul restauro del cinema. Roba tosta....
Comunque qua a francavilla mi annoio da morire. Tra l'altro non posso manco uscire, perchè sto vicino a casa di quel matto e non mi posso far vedere che gli devo ridare 50 euro.
Sto delirando, ma è perchè devo preparare un elaborato conclusivo per un altro corso, "Theory of Archives and Media". Roba tosta....
Questo finesettimana vado al cinema. All'Asterope. Proiettano "2001" in 70mm. Un evento straordinario per Francavilla, ma del tutto comune ad Amsterdam. Poi il giorno dopo mi vado a sentire il concerto di Michael Moore all'auditorium Flaiano. Mi sa che non posso andare avanti così. Fra 11 giorni prendo l'autobus per tornare a Pescara. Dieci minuti e sono di nuovo a casa dopo un mese e mezzo di assenza. Una svolta: quest'anno il governo Olandese ha stanziato 56 milioni di euro per la Mediateca di Pescara ed il Filmmuseum. Nel frattempo io mi sono garantito la mia intership con il Filmmuseum per un progetto di restauro nel 2007. Si tratta di Sette chili in sette giorni, da restaurare presso il laboratorio di fisica e chimica del liceo classico "G.D'Ammunzio". Roba tosta....
Sono venuto a Francavilla per sfuggire alla verità, ecco la verità.
I fatti si fanno (reali) raccontando. E quanto più li racconto tanto più sono fatti. I fatti sono reali se hanno un senso (narrativo). E quanto più li conscrivo, tanto più li referenzializzo.
Non è una questione di Verità e Falsità. E' una questione di reale, fattuale, formale. La realtà è formale.
Non si tratta nemmeno di convincere. Si tratta di lasciare tracce, o meglio orme. Ormai mi dileguo e riporto il mio esistere nel baratro di indefinitezza che è il network. Il mio essere invece rimane intangibile ed ignoto, soprattutto per me.

PS: Lo so. Lo so. Poi passa.