tontolini va in olanda

Di come l'eroe della commedia italiana del cinema muto finisce per caso tra i canali e le piattezze dei Paesi Bassi e fra mille peripezie ne combina delle belle pur di tornare dalla sua amata, nella bella Italia dell'arte.

venerdì, ottobre 20, 2006

FLOWING FLIGHT.
Sto preparando la valigia. Fra poco più di 24 ore sarò di nuovo in Italia, per riabbracciare i miei cari, per baciare ancora la mia ragazza, per stringere di nuovo la mano ai miei amici. Non sto più nella pelle. Ma sto anche gradualmente abiutuandomi a questa città, ai suoi ritmi, al suo flow. Ogni giorno che passa sono un po' più Olandese e la cosa mi preoccupa un po'. Come guarderò l'Italia e la mia città ora che tornerò? Come sarà rientrare nel ritmo esasperante del traffico cittadino, senza turisti, senza biciclette. Ormai per me è normale vivere senza clacson, e col suono dei campanelli delle due ruote, in mezzo ai canali col maltempo un giorno si e uno no. Ma è anche un sogno quello di poter tornare a passeggiare e correre sulla spiaggia della mia città, di risalire sulle strade impraticabili dei colli ed abbandonare le pianure sconfinate ("spietatamente piatta") di queste terre. Mi sento un po' come un cittadino di due mondi, diviso fra affetti e passioni, amori e sogni che si incontrano e si scontrano continuamente. Una specie di innesto continuo di diverse realtà direttamente sulla mia pelle, dove ogni nuova impressione lascia il segno di una felicità nuova e di una malinconia vecchia come il mondo. Io chi sono per decidere del mio destino e del giusto sguardo sul mondo? Vivo atarassicamente nella mia parte destra, come un nomade sul sentiero. Vivo di passioni sconfinate e sete di conoscenza nella mia parte sinistra, del tutto preso da ogni evenienza, da ogni piccolo dettaglio ai lati del cammino. Io scelgo solo di prendere quest'aereo, finchè il conflitto mi permetterà di resistere all'impulso di liberarmi di una parte di me. Il tempo scorre e fluisce qui come lì e tutto ciò che ritorna sta per partire. Tempo di passioni e di collaudi, di costole pesanti e teorie lentiformi. Tempo di restare e di capire, di trovare casa, di tornare a casa. 10 anni di ritorni a casa. Tempo di partire. Forse domani tempo di decidere.

2 Comments:

  • At 10:43 AM, Anonymous Anonimo said…

    HOOOOOOO CHE DEVI DECIDERE!!!!!

     
  • At 3:48 PM, Anonymous Anonimo said…

    Questo 'è tempo di partire' mi sapeva di Blade Runner...l'occhio sinistro spipato della foto di questo post dovrebbe suggerire qualcosa?Stai attento al jet-lag e a non sbagliarti: magari riabbracciare i tuoi genitori è normale, dare la mano alla tua ragazza può essere educato, ma se baci i tuoi amici poi non te li stacchi più!
    Buon rientro a casa!

     

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