tontolini va in olanda

Di come l'eroe della commedia italiana del cinema muto finisce per caso tra i canali e le piattezze dei Paesi Bassi e fra mille peripezie ne combina delle belle pur di tornare dalla sua amata, nella bella Italia dell'arte.

martedì, dicembre 12, 2006

BAN CA

Mi sembra corretto dopo aver vagheggiato (o vaneggiato) nelle mie imperiture filoficherie ritornare ad una prassi più ordinaria e meno avulsa dai contesti dialogici comuni. Vi racconto una cosa semplice semplice. Per ottenere un rimborso spese da un gruppo di sovvenzionatori europei allo studio è obbligatorio in olanda aprire un conto corrente bancario. Un conto che viene gestito in accordo con l'università da diverse banche di cui non faccio menzione. Le banche che si accolano l'onere di gestire conti per studenti sono 3. Ne ho scelta una per comodità e vicinanza. Il costo complessivo della sottoscrizione è di circa 18 euro una tantum, più 25 euro all'anno, accreditati ogni trimestre. Le banche olandesi, come la maggior parte delle banche europee consegnano dopo meno di una settimana dalla data di apertura dei servizi una carta bancomat e chipknip. I prelievi ed i movimenti con suddetta carta sono privi di costi aggiuntivi (i tipici 2.50€ che vengono addebitati quando prelevo o pagobancomat in italia).
Le banche europee sono da sempre il motore di un sistema economico capitalistico orientato al monopolismo (il saggio Lenin scrisse un trattato in proposito: L'imperialismo, fase suprema del Capitalismo). Le banche sono le principali responsabili in europa delle scelte corporative e dei metodi di diffusione economica globale. I motivi sono legati ovviamente alle partecipazioni azionarie, ai diffusi sistemi di prestito ed ai metodi di finanziamento ai privati. Le banche si occupano di sovvenzionare il sistema per auentare il profitto, producendo solo ed unicamente un tipo di servizio che può definirsi tale solo in virtù di una convenzione socialmente accettata. Il sistema di credito qui è direttamente connesso all'apertura di un conto: se ho un conto, sono autorizzato al credito tramite alcuni dei più noti circuiti internazionali. Questo, in relazione alla vita quotidiana non vuol dire molto. Ma se rapportato al sistema economico continentale è incredibile. Noi siamo creditori delle banche fin dal primo istante della nostra adesione al contratto di gestione del patrimonio. Vuol dire che il denaro, ciò che compra e vende la nostra attività quotidiana, è uno dei mezzi principali dell'asservimento e del condizionamento individuale.
Mentre trascorrevo il mio tempo ad Adam, fra università e musei, concerti ed amici, sono stato diverse volte ospite di Jaro allo sqaat di oud Amstedam. L'apparenza inganna. Il posto è indiscutibilmente fuori dal comune. Ma non perchè somiglia straordinariamente, durante i suoi giorni migliori, a via Pertoni nei suoi goirni peggiori, bensì perchè coloro che vi vivono vantano un estremismo che li pone al di fuori del sistema, del normale svolgersi degli eventi politici e sociali in una posizione conflittuale e di perenne lotta.
L'ultima volta che sono stato lì ho preso la macchina fotografica di trolls, ingenuamente, con l'intenzione di scattare alcune foto. Ovviamente non è stata una buona idea. Non mi sono reso conto delle implicazioni emotive di questo gesto. Ma, mi è stato fatto presente da più parti, il problema è soprattutto politico... non emotivo. Quindi mi sono trovato a riflettere sulla questione. L'attivismo politico in chiave sovversiva comporta una minaccia individuale. Ovviamente. Ed i fatti dei genova, la gente che ancora si trova a dover fronteggiare accuse da stato di polizia, processi, persecuzioni e traumi ne è una prova evidente.
Eppure quello che mi è balenato in mente durante uno di queti pomeriggi, mentre rileggievo l'ennesimo testo di Faucoult sulla sorveglianza assegnatomi dalla mia università, mi ha trascinato giù in un baratro di cattivi pensieri. La sorveglianza non si basa più sul volto. Noi non siamo più volti, visi e riconoscibili forme fisiognomiche agli occhi dell'ordine. Ormai da parecchio tempo, io credo. Noi siamo identità definite numericamente. Il panopticismo non è più correlato allo sguardo umano, ma allo sguardo binario, della macchina, della REvisione. Il documento ottico ha perso il suo valore. O meglio, non lo ha mai avuto in virtù di una oggettività. Come le foto scattate a Genova, gli scatti simbolici di Carlo con l'estintore contro il giovane poliziotto con la pistola. Come le migliaia di ore di video riprese durante l'undici settembre. Non dimostrano nulla. Non hanno mai dimostrato nulla. Quello che conta è che tutti siano innestati alla macchina, come dicevo un post fa. Chi lavora può ottenere lo stipendio solo se innestato al cuore, o meglio al cervello della macchina economica (e, quindi produttiva).
Le verità ormai sono solo due... ed entrambe sono prodotti. Esite la verita prodotta dalla macchina, dal motore delle nostre vite quotidiane ed esiste la verità dogmatica ed irrazionale, istintiva del credo, dell'ideale, della deduzione scientifica (la deduzione scientifica è, adesso, un credo al pari della fede cattolica). Non esiste più verità. Esiste la lotta per l'interpretazione, per la sopravvivenza del reale.
I ragazzi dello sqaat sono sicuramente degli idealisti. Anch'io penso di essere ancora un'idealista. Ma mi domando se anche le banche non lo siano.

1 Comments:

  • At 7:04 PM, Anonymous Anonimo said…

    caro amico sfrigolante (per non dire olandese), concordo con te...
    ma chi mai cerca la verità nelle rappresentazioni della realtà?
    le foto di genova o le migliaia di ore sull'11 settembre sono rappresentazioni, immagini del reale che non contengono in esse, o non rimandano, ad alcuna verità.

    le testimonianze storiche (nozione base di storiografia) non testimoniano che di se stesse, non parlano che di loro stesse.

    poi,
    cosa intendi per panopticismo? la "capacità di abbracciare il mondo con un solo sguardo"?
    e per verità? stai parlando di ciò che è attinente al reale o all'ideale? o parli di verità assolute?
    (non penso proprio che parli di verità rivelate...)

    e la verità su genova, per esempio, dov'è secondo te? nelle ferite dei manifestanti? nel corpo straziato di carlo giuliani? nella pistola del carabiniere? nel mistero dei black block? in ciò che decise scaiola?
    e di quel g8 cosa ricordiamo? cosa si dissero gli 8 grandi? tu lo ricordi? non era forse anche lì la verità?

     

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